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IL CASTELLO DI PANDINO

Costruito probabilmente  a partire dal 1355 circa, il castello di Pandino è stato voluto dal signore di Milano Bernabò Visconti come residenza di caccia, in una zona all’epoca ancora ricca di boschi. Quello di Pandino è oggi uno dei castelli viscontei meglio conservati perché molto simile alla forma originaria del XIV secolo.

Pianta quadrata con cortile centrale, circondato in basso da porticati con archi a sesto acuto e al piano superiore da un ampio loggiato con pilastrini.

Delle quattro torri angolari quadrate realizzate in origine, rimangono le due del lato orientale. Il castello ha conservato fino ai nostri giorni molte delle pitture che nel ‘300 ricoprivano completamente tutte le sue pareti, sia all’esterno che nelle stanze; le decorazioni presenti sono per la maggior parte figure geometriche e figure araldiche, soprattutto gli stemmi del biscione (famiglia Visconti) e della Scala (stemma di Regina della Scala da Verona, moglie di Bernabò Visconti), oltre a finti marmi e decori architettonici.

Anticamente il piano terra del castello era occupato dai servizi (cucina, stalla tutte però decorate) e da un grande salone aperto tramite arcate verso il porticato, forse il salone estivo dei banchetti dei signori. Il piano superiore era riservato ai nobili e l’unico mezzo per accedervi era una stretta scala tuttora esistente. Nel corso del XV secolo il castello è stato rafforzato per poter essere meglio difeso dall’avanzata dei veneziani: in quel periodo infatti sopra ai due ingressi dell’edificio sono stati aggiunti due bassi torrioni. I Veneziani hanno però conquistato il castello due volte, anche se solo per pochi anni. Passato nelle mani degli Sforza, di famiglie di feudatari come Sanseverino, Landriani e D’Adda, ha visto l’arrivo in Lombardia di francesi, spagnoli e austriaci,  e dal 1947 è proprietà del comune, dopo essere stato a lungo dato in affitto a famiglie, sfollati e attività economiche di vario genere.

 

 

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